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      Speriamo che V. S. non lasciarà passar l'occasione senza valersene, per procurare l'espedittione; ma poichè ha fatto il più, piacerà ancora a lei di far il meno, somministrando a noi quello che converrà fare et a che tempo, sì nello stipendio come in ogni altra cosa. In somma supplichiamo con tutto l'affetto dell'animo V. S. ad essere più che mai nostra tramontana, et commandarci con ogni libertà, perchè di certo ha dominio assoluto sopra di noi: et sì come il favore che ci ha fatto non è comune, ma passa di gran vantaggio i termini del consueto, così mio fratello et io vorremmo trovar parole per ringratiarla; ma certo non habbiamo quasi affetto proportionato a tanta benignità. Dii persolvant grates. Et le baciamo con tutto 'l cuore le mani.
     
      In Pad.a, a 4 di Marzo 1611.
      Di V. S. molto Ill.reObblig.o Ser.re
      Gio. Belloni Can.co
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Col.oIl S.r Galileo Galilei, Filosofo et Matematico del Ser.mo Gran Duca.
      franca.
      Fiorenza.
     
     
     
      489.
     
      LORENZO PIGNORIA a GALILEO in Firenze.
      Padova, 4 marzo 1611.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 185. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et molt'Ecc.te S.r mio Oss.mo
     
      Nella mentione che V. S. fa in tante sue lettere, scritte a Mons.r Arciprette(188), della mia persona, io ho riconosciuto l'amore ch'ella per bontà sua mi porta; et resto chiarito che nè per havere gl'occhi tutto dì in cielo, nè per stare a lato a coteste terrene deità, V. S. non si scorda de' servitori che ha lasciati in Padova. Macte virtute: così fanno i galant'homini.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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