Pagina (132/834)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma ciò sia detto come per digressione, et non come punto che direttamente appartenga alle risposte de i dubbi scritti: et perdonimi V. S. R.ma questa scorsa di penna.
      Et ritornando al proposito della inefficacia attribuita a i Pianeti Medicei mediante la picciolezza loro, io soggiugnerò quell'istesso che pure con un altro astrologo qui in Roma mi occorse li giorni passati. Il quale havendo detto(323) che loro nell'arte non tenevano un conto al mondo delle stelle dalla terza grandezza in giù, fu da me, dopo un lungo circuito di parole, interrogato, come loro facevano gran capitale delle stelle nebulose: et egli mi rispose, quelle essere di efficacia grandissima nello ottenebrare la vista, et anco offuscare l'intelletto, di coloro che nelle lor nascite le havessero haute pravamente costituite. Allora io gli replicai: Come dunque direte voi più, che le stelle minori della terza magnitudine non operino, sendosi ultimamente da me scoperto che le nebulose non(324) sono, come si credeva per l'addietro, una sola stella ingombrata da parte di cielo alquanto più densa, et per ciò atta a rifrangere e dilatare il suo lume, ma sono una congerie di minutissime stelle, minori non solo di quelle del terzo honore, ma di quelle della sesta et anco decima grandezza? Taqque; et contro al costume di quelli che disputano, non per scoprire il vero, ma per restare nelle contese superiori, si quietò, et mostrò di restare satisfatto.
      Hora io soggiungo, di più, che se è vero quello che essi astrologi et molti filosofi affermano, che le stelle operino lumine et motu; et più se è vero che i lumi più grandi più efficacemente influischino; doverà anco la velocità del moto et le celeri et frequenti mutazioni vantaggiarsi(325) molto sopra la pigrizia e tardità delle stelle che lentamente caminano: et se questo è, le operazioni de i 4 nuovi Pianeti doveranno essere veementissime, sendo loro dotati di periodi così veloci, che il più tardo di essi finisce la sua revoluzione intorno a [vedi figura giove.gif] in poco più di 16 giorni, et il più veloce in meno di giorni 2. Quello dunque che mancasse in loro per la tenuità del lume, può benissimo esser compensato dalla velocità del moto; et se tutti 4 insieme sono, v. g., la metà di Saturno, ei sono bene, all'incontro, mille e mille volte più veloci di lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Pianeti Medicei Roma Pianeti Saturno