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      Lascio stare la inconvenienza grande che č nel volere che i corpi celesti siano cosė eccellenti et divini, et la terra, quasi feccia del mondo, imperfetta, impura et vilissima, et a canto a canto dire i movimenti et le azioni de i cieli esser solamente indirizzati alle nostre cose inferiori, senza il quale indirizzo oziosi e vani resteriano tutti i movimenti et operazioni del sole et delle stelle(455). Ma l'entrare in sė vasto oceano non č materia da potersi in una lettera ristrignere. Basti per hora, quanto appartiene al nostro proposito, haver mostrato di quanta
      poca efficacia siano quelle proposizioni, che la figura sferica sia pių perfetta delle altre, che questa competa a i corpi perfetti, et che la luna, come corpo celeste et perfettissimo, deva esser di figura sferica, et non come la terra solamente, ma tanto pių liscia et esquisita, quanto ella č corpo pių eccellente che la terra: discorso tutto vanissimo et niuna cosa concludente, sė come pessimamente concluderebbe chi discorresse circa la terra e dicesse(456): La terra č sferica, ma non perfettamente, essendo di superficie aspra et ineguale; sarebbe bene la sua figura sferica perfettissima, quando ella fusse liscia, tersa et egualissima; et pertanto la terra sarebbe allora assai pių perfetta di quello che l'č hora. Tal discorso č mendoso et equivoco: perchč č vero che, quanto alla perfezion della figura sferica, se la terra fusse liscia, saria una sfera pių perfetta che essendo aspra; ma quanto alla perfezione della terra, come corpo naturale ordinato al suo fine, non credo che sia alcuno che non comprenda quanto ella sarebbe non solo meno perfetta, ma assolutamente imperfettissima.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834