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      Galileiani.
     
      Ho ricevuto il libro contro il Sig.r Galilei, del quale non ho visto cosa più spropositata al mondo. In esso si sforza l'autore con tanti argumenti provare il contrario, e non ne vale niuno; e mentre ha pensato torgli l'autorità, ce l'ha più confirmata. Attesta me nella prospettiva molte volte(488), e mai a proposito: conoscesi, non sapere prospettiva.
     
     
     
      560.
     
      FEDERICO CESI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 23 luglio 1611.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 25. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et molto Ecc.te Sig.r Oss.mo
     
      Se bene la gratissima di V. S. non m'apporta nuova della sua intera sanità, tuttavia, venendo a predirmela vicina col narrarmi notabil miglioramento, devo, come d'essa desiosissimo et d'ogni suo bene, rallegrarmene non poco.
      Mi sarà carissimo veder la lettera in difesa delle asserzioni lunari(489), quali se bene poco n'hanno di bisogno, tuttavia non è se non bene fermar alcuni intelletti vaganti, et rimover gl'altri troppo ostinati e veternosi. Sollecito il S.r Lagalla a mostrarmi il suo Discorso(490), et spesso lo persuado a non starsi così imprigionato ne' chiostri del Peripato, ma contentarsi d'uscirne tal volta fuori, poichè a' degni intelletti devesi la libertà, et egli istesso à visto che Nifo concede nella luna etherei monti e bassezze, indotto da necessità assai minori.
      Il nostro S.r Porta, visto il libro scritto contro i Medicei Pianeti di V. S., se ne burla con le quattro righe ch'io gli mando qui accluse(491), et con più tempo scriverà, conforme al'intento.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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