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      Da così fatto accidente non resta esente la [vedi figura luna3.gif]; anzi ella ancora di una simile ghirlanda si incorona, et massime in quelle parti dove ella più direttamente riceve la solare irradiazione. Vero è che la sua figura non si deforma, mediante la sua molta grandezza; perchè i crini della medesima lunghezza ingombrando una piccola figura l'alterano più che una grande, in quella guisa che i peli ascondono e tolgono totalmente i dintorni della pelle et la muscolatura di un piccolo ghiro, ma poco celano le fattezze di un gran cavallo. Hora, perchè la [vedi figura luna3.gif] s'incorona ella ancora, come ogn'altro corpo luminoso, de i suoi raggi, qual meraviglia sarà se i piccolissimi colmi et i cavi che potessero intaccare la sua ultima circonferenza, resterano tra la propria capellatura celati? Siaci di ciò argomento Venere, la quale quando è cornicolata, pur ci apparisce circolarmente irradiata, come se i suoi crini havessero radice sopra una luce rotonda. Se dunque tra i raggi di Venere si asconde e perde il grandissimo cavo della sua falce, è ben ragionevole che le piccolissime asprezze che nel perimetro lunare potessero da qualche cima di monte un poco più sublime de gl'altri cagionarsi, rimanghino ingombrate, et dalla propria irradiazione celate.
      Qui forse potria dirmi alcuno, che questo discorso conclude quando noi riguardiamo col semplice occhio naturale, ma non usando il telescopio, il quale toglie via la irradiatione e ci rappresenta gl'oggetti luminosi con la loro vera figuratione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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