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      Ho hauta questa settimana la lettera di V. S. de' 29 di Luglio, dalla quale, per singolare effetto, ho compreso esser V. S. tanto pronta in favorirmi, quanto io caldo in amarla et riverirla; et perchè ai fatti con i fatti corisponder si deve, istimando superfluo lo stendermi in parole di ringratiamento, pregarò Dio che mi dia ocasione di poter con fatti dimostrar l'obligo et la gratitudine mia.
      Hora, poichè ella mi dice ch'io posso con lei conferir ogni cosa (benchè questo lo sapessi io molto bene), sappia V. S. che il desiderio mio è sempre stato d'avanzarmi (se pure debba meritar avanzamento) nelle cose militari; sì che, havendomi io proposto questo fine, et sapendo che sicome uno non sarà mai stimato buon medico se con medici et nelle scole de' medici non versa, così d'un soldato anco aviene, fei risolutione di venirmene in Fiandra, dove, per comune opinione, è la vera scuola di questa arte militare: et poichè la fortuna vuole ch'io sia quivi in tempo di vacanze, conviemmi haver patienza d'atender qualche tempo, per vedere se vogliono una volta finire. M'aletta molto ancora a questa patienza il vedere che dalli Olandesi sia somamente desiderata la guerra, et che facciano et tentino di giorno in giorno mille ocasioni per romper questa ociosa tregua, et l'esser parimente dalla nostra parte da tutti desiderata, fuorchè dal Capo; et se la cosa succede, come io la desidero, potrò poi forsi servire il Ser.mo G. D. con più sua utilità et con maggior mio honore, assicurando V. S. ch'io sopra tutte le cose desidero quel servitio, sì per particolar mia devotione verso quel'Al.za, sì anco per lo somo gusto che nella conversation di V. S. sento.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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