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      Sono stato uno pezo con il S.re Pappazzone, che a punto gli scriveva della partita che debbe fare, et il quando, sì che la povera città perde quanto haveva di buono, e tanto me ne duole, che non voglio vederlo partire al sicuro: et se il negotio si commintiasse di nuovo a trattare, mi credi che mi sforzerei di disturbarlo(636). Ma non è più tempo: utinam dulcis patria eius habeat illius ossa. In questo ultimo di vitta sua, gli aggrava quanto a me di abandonare le proprie comoditadi. Allo comparire, legerà il soprascritto, e ne farà il iuditio. Et de his hactenus.
      Ho lettere da uno patrone mio, che m'addimanda certe dichiarationi d'una maravigliosa proposta fatta, nella città dove egli si trova, da persona di valore. Non truovo sogetto che mi dii lume: forse potrà lei sapermene dar qualche puoco. È proposta fatta ad un'Altezza, e l'amico, di ordine suo, devesi abboccare seco, et avanti ne ricercava qualche dichiaratione. Senti, per cortesia. Professa di dare in luce un maraviglioso theatro di stupenda armonia, col vero termine del genere multiplice, dal quale ogni professore dell'arte musica potrà in un momento impatronirsi del maraviglioso secreto d'accordare l'otto con il nove, vero contrapunto, et di divider l'unità di tutti li tuoni, di tutti li semituoni, di tutti li diesis, e di cavare la radice quadrata e di moltiplicare per tutti i lati, che servirà per la cognitione di tutte le dodici parte della musica, non conosciuta sin hora se non una parte sola.
      Mi conservi in gratia sua, e ne dica il parere suo; che per fine me le offro servitore al solito.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Pappazzone Altezza