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      E la seconda mi mostra che 'l faccia in giorni tre et hore quindici, due volte girandolo in giorni sette et un quarto o in poco manco. Della terza poi, la quale in quel tempo non diede segno di discostarsi più di minuti otto da Giove, ho stimato che sia il periodo giorni sette et hore quattro in circa, sì che ella vi spenda quasi il doppio del tempo che v'impiega la seconda; e però ad ogni sette giorni et hore quattro o poco più si congiongono partialmente (?) insieme. L'ultima finalmente mi sembra che si rivolga intorno all'orbe in giorni sedici et hore vinti; e mi è stato anche avviso di comprendere che questa retrogradi alquanto nella dimora o statione sua occidentale, poichè due volte in 34 dì tornò da i dieci a gli otto minuti: onde mi ha fatto cadere nel pensiero che possi havere qualche cerchietto, quasi epiciclo, intorno al quale si raggiri; e forse per simil cagione avviene che tall'hora si sieno vedute piegare all'ostro, tal volta alla tramontana.
      Hor da tali misure mi è stato facile di comprendere, non per appunto, ma da presso, quante parti caminino in un giorno secondo il moto vero, et anche il mezzano: ma non è già sì agevole di stabilire le portioni del moto apparente; onde io riguardo quanta diligenza et avvedimento conviene che V. S. habbia usata per aggiustare tutte queste cose minutissimamente: e per tanto io attendo, con maggior desiderio di prima, ch'ell'habbia ridotto il tutto a certissime leggi. Fra questo mentre io prego V. S. grandemente, non a farmi palese quali sieno i giusti periodi di esse(639), ma ad accennarmi solo ch'io non mi sia abbagliato di troppo, o che li sopradetti da me espressi si appressino da vicino al vero: perchè mi basta di tanto accostarmi al segno, che non si reputi il mio per troppo errore, quando la certezza se ne conoscerà da tutti.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Giove