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      S'è fatta qui nello Studio di Parma quest'anno l'oratione della rinovatione de' studii da un nostro Padre ch'insegna Rettorica, alla quale oratione son stati presenti il Duca di Poli(684), il Marchese Cesarini(685), con altri duoi suoi fratelli Don Alessandro e Don Virginio, i Conseglieri dello Stato di S. Altezza, i Dottori dello Studio, con quasi tutta l'Università de' studenti; e parte di questa oratione è quest'istesso ch'io gl'invio(686), in lode del Sig.r Galileo, non mai a bastanza lodato. Con quest'occasione ho voluto ancora salutar V. R., pregandola a far l'istesso in mio nome col P. ministro, P. Lembo, P. Clavio, P. Malcotio(687), e raccomandandomi all'orationi e Santi Sacrificii.
      V. R. per carità mi faccia gratia d'avvisarmi se alcun autore ha fatto diligenza in dichiarar i loghi d'Aristotile e di Platone, dove toccan esempi di mattematica, e come si chiami l'autore, che circa l'esservi, credo certo che vi sia.
     
      Di Parma, 11 di Novembre 1611.
      Di V. R.
      P. Granberger. Roma.
      Servo in Christo
      Dario Tamburelli.
     
      Fuori: [A]l molto R.do in Christo P.reIl P. Christoforo Granberger, della Comp.a di Giesù.
      Roma.
     
     
     
      606.
     
      [CRISTOFORO SCHEINER] a MARCO WELSER [in Augusta].
      [Ingolstadt],12 novembre 1611.
     
      Cfr. Vol. V, pag. 25-27 [Edizione Nazionale].
     
     
     
      607*.
     
      GIULIANO DE' MEDICI a BELISARIO VINTA in Firenze.
      Praga, 14 novembre 1611.
     
      Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 4366. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Ill.mo Sig.re mio Oss.mo
     
      Doppo essere sigillate le lettere et essere un gran pezzo di notte, è venuto qui un Fiammingo alchimista(688), molto favorito di Sua Maestà Cesarea, a dirmi per parte sua che io scrivesse al Gran Duca nostro Signore, pregandolo in nome suo a volergli mandare due di quei vetri da fare occhiali del Galileo et del vetro appresso, il quale egli farà poi lavorare qui, conforme a due vetri lavorati che desidera, cosa nella quale preme Sua Maestà più che in nessun'altra.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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