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      Là onde tanto più io arrosso in questo punto, che ricevo, per via dell'ordinario di Genova, la sua gentilissima lettera delli 19, trattenutasi non so io dove, e che veggo in essa la cortese espettatione che haveva V. S. della detta impresa; perch'ella havrà potuto a ragione grandissima dire di essa e di me: Parturient montes etc., benchè nel vero io dichiarassi fin da prima ch'essa non era cosa di lei degna. Per tutto ciò contentandomi che i miei difetti sieno nelle mani della sua humanità, mi godo poi e mi pregio del favore che V. S. mi ha fatto di mostrarne novamente desiderio, et oltre acciò di farmi parte del suo felice processo nell'osservare le sue Stelle (chè così si vuol dire), e di più della prosperità che in questo Santo tempo ella mi ha pregata. Sono tre gratie che non possono con un sol atto di animo grato esser riconosciute(739): nondimeno io ringratio V. S. con affetto che potrebbe tutte agguagliarle, se potesse apparire; e la rendo certa che non per altro che per ubbidirle le inviai alli 23 l'impresa, e che sento sommo piacere delle sue felici operationi, tanto da me bramate, e che le ho corrisposto con tutto 'l cuore nel pregarle da Dio ogni bene, come pur hora faccio. Et a V. S. bacio affettuosamente le mani.
     
      Di Roma, li 6 di Gennaro 1612.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
      Aff.mo Ser.reGio. Batta Agucchi.
     
      Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
     
      636*.
     
      MARGHERITA SARROCCHI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 6 gennaio 1612.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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