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      Con questo medemo ordinario di Milano ho congionta ad un'altra mia una scatola, coperta di tela incerata, rinchiusovi una scrittura diretta a V. S.; et perchè pervenghi presto et sicura alle mani sue, et ch'ella possa altresì rimandarmela, ho qua fatta fare ogni possibile diligenza, consegnandola con promessione che sarà portata in proprie mani(849) a V. S. Mi è parso anco replicarli ch'ella medema vi facci usare avertenza. Per l'altro seguente ordinario di Firenze l'inviarò anco alcune cose del S.r Persio, stampate per adempire la sua voluntà(850); et credo saranno molto noiose a' Peripatetici. Del tutto mi sarà caro havere aviso subito, come della sua sanità, nella quale il Signor la prosperi.
     
      Di Roma, li 19 di Maggio 1612.
      Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.teIl S.r Fabri(851) nostro si va tuttavia liberando dal dolore et impedimento del suo braccio(852), et speriamo presto starà bene. Bacia le mani a V. S., et come medico dice che V. S. con una diligente purga discacci il suo catarro che l'offende le reni, che hora per la stagione le dovrà esser facile, come desideriamo.
     
     
      Aff.mo per ser.1a sempreFed.co Cesi, Mar.se di Mont.li
     
      Fuori: Al molt'Ill.re et molto Ecc.te Sig.r Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei, a
      Fiorenza.
     
     
     
      679*.
     
      GIO. LODOVICO RAMPONI a GALILEO in Firenze.
      Bologna, 21 maggio 1612.
     
      Bibl Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.° 10 - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re
     
      L'occasione di M. Franc.o Magnanini, che, alloggiato in casa del molt'Ill.re S. Cav.re Ercole Bottrigari (dove spesso all'hore di diporto mi truovo per honesta conversatione), dimani s'invia verso Fiorenza, mi ha invitato a fare un'altra volta riverenza a V. S. molto I. ed Ecc.ma doppo il lungo corso di molti mesi ch'io (non so se troppo audacemente) le scrissi una mia(853) e replicatamente la risposta(854) a quanto lei benignissimamente, senza mio merto invero, si degnò di rispondere; la quale tanto più volentieri ho abbracciato, quanto ch'io sono sicuro che la lettera capiterà in mano sua, il che l'altra volta sospettai molto che non avvenisse: il qual sospetto mi fu levato sì che la prima le pervenisse, ma non già se la seconda, della quale se bene, havendo io riguardo alla sua indispositione ed alle molte sue occupationi, la pregai ad astenersi dalla risposta, tutta via non havendone mai sentito pur un minimo segno, mi ha fatto dubitare o che V. S., ricevutala, non habbia scritto, o che la lettera non sia stata ricapitata a me.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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