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      Feci ad alcuni mia amici vedere tale stravaganza, e pur l'anno passato in Roma le mostrai a molti prelati et altri huomini di lettere; di lì fu sparso il grido per diverse parti d'Europa, e da quattro mesi in qua mi sono state mandate da varii luoghi(864) varie osservazioni disegnate, et in particolare tre lettere circa a questo argomento scritte al Sig.r Marco Velsero d'Agusta, e date alle stampe con un nome finto di Apelles latens post tabulam(865); le quali lettere mi furon mandate da l'istesso Velsero, il quale mi ricercò del mio parere intorno alle dette lettere, e più circa a quello che io stimavo di poter sapere dell'essenza di esse macchie. Io gli scrìssi una lettera di sei fogli in tal proposito, confutando l'opinione del finto Apelle e di quelli che sin qui ne havevano parlato; e finalmente, dopo molti e varii pensieri che mi sono passati per la fantasia, mi risolvo a concludere et indubitatamente tenere, che le dette macchie siano contigue alla superficie del corpo solare, e che quivi se ne generino e se ne dissolvino continuamente, essendo altre di più lunga et altre di più breve durata: sonvene delle più dense et oscure, e delle meno; per lo più si vanno di giorno in giorno mutando di figura, la quale è il più delle volte irregolarissima; frequentemente alcuna di loro si divide in due, tre o più, et altre, prima divise, si uniscono(866) in una; e finalmente, in virtù di un loro universale e comune movimento, son venuto in certezza indubitabile che il sole si rivolge in sè stesso da occidente verso oriente, cioè secondo tutte le altre revoluzioni de' pianeti, terminando un'intera conversione in un mese lunare in circa.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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