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      Io et il Sig.r Luca lo leggeremo con ogni affetto et con ammiratione, come meritano tutte le cose di V. S., et le rendemo amboduo infinite gratie della gratia che ci ha fatto. Mi sono ancora infinitamente rallegrata che la stia con ferma speranza di salute.
      Quanto al mio poema, V. S., come già le ho scritto, mi farà favore rimandarmelo, perchè ci ho fatto molte mutationi, di modo che quello non è più buono. Io lo farò di nuovo copiare et lo mandarò a V. S., et sarà in miglior tempo, perciò che spero che ella all'hora starà con sanità. Se intanto con cotesta Altezza si può far nulla, V. S. favorirà una sua serva. Nel tempo che le mandarò il mio poema, la pregarò a riveder le cose mie liriche. Intanto leggeremo il suo trattato, et scriverò più lungo poi a V. S., alla quale con ogni affetto di cuore bascio le mani.
     
      Di Roma, a' 9 di Giugno 1612.
      Di V. S. molto Ill.reServa Affettionatiss.a davero
      Margherita Sarrocchi.
     
      Fuori: Al molto Ill.re Sig.re et P.ron mio Oss.moGalileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      697.
     
      MAFFEO BARBERINI a GALILEO in Firenze.
      Bologna, 13 giugno 1612.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 77. - Autografa la firma.
     
      Molt'Ill.re Sig.re
     
      Quando mi pervenne la lettera di V. S. con le scritte al Velsero(898) et la risposta fattagli da lei, apunto havevo finito di vedere il discorso ch'ella m'haveva prima inviato(899); nel quale mi pare ch'ella con ottime ragioni, tanto filosofiche naturali, quanto mathematiche, sostenta egregiamente la sua opinione, se bene a me non sta il darne giudicio, dovendosi aspettar da persone più intendenti di me in queste materie.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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