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      Il Pasigniano, huomo molto di sua oppinione, à sentito da non so chi questa sua; et l'altra sera me la diceva, che lo avete chiaro, tenendo ancora duro la sua, et che non guarda più sole, ma che attende ai movimenti delle stelle, et che vede visibilmente che la terra si move in 24 ore, et d'altro moto che fa la state e 'l verno, et il sole sta fermo: dove li soggiunsi che V. S. dice che si rivolgie in sè stesso ancora lui; dove egli se ne rise, et io ancora delle sue sentenzie così dintornate e risolute, senza mai dire altro che le cose ch'egli sente da il Signior Lucha o 'l Padre Gambergier, e le vole lucidare, e le storpia, che è cosa ridicola, et che si fa fare uno ochiale a Venezia, che sarà lungho tre braccia, con il quale spera da avere a vedere e speculare cose minimissime et nella luna e nel cielo.
      V. S. desidera delle machie del sole. Io non ò fatte di poi, da che osservai quella gran machia in qua, rincontra, come ella scrisse, con le sue; et perchè di quelle ne avevo fatte avanti tre figure, le mando nella inclusa a V. S., come segue.
     
     
      La domenica adì 29 di Aprile,a ore 22.
     
      Adì 30, ore 14.
      Adì primo di Maggio,
      ore 22.
     
     
      29-22
      [vedi figura 718a.gif][vedi figura 718b.gif]
      [vedi figura 718c.gif]
     
      Nelle quali machie ci ho una dificultà: che V. S. nella lettera al Sig.r Marchese dice che il sole, se ben mi ricordo, le porta da ponente verso levante, et a me mi pare in contrario, cioè che le comincino sempre dalla parte A, et si vadino acostando sempre verso la parte B, che è verso ponente.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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