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      Il S.r Marchese Cesis non è in Roma, che sta a diporto in un suo castello(961): quando verrà, sarò favorito del discorso di V. S. sopra le machie solari. Deve ogni uno haver obligho a V. S., che dà occasione de sollevarsi alla cognitione del vero, sin hora inaccessa per l'inpedimento della assentatione e viltà. Mi perdoni della lungheza e della mala scrittura. Del resto io li vivo devotissimo et osservantissimo servitore, et la pregho favorirmi dell'ombra di cotesta Serenissima Casa, e, se possibil sia, mettermi in numero de i servitori da farsi per l'Ill.mo e Serenissimo S.r Cardinal futuro: il che tutto rimetto alla sua gentileza e prudenza. Havendo ragionato con il S.r Cardinal Capponi del libro di V. S., del quale era stato io favorito, me ne fe' richiesta, come è curioso questo Signore de lettere; ma havendoglielo portato, trovai che V. S. mi haveva prevenuto(962). Non voglio più fastidirla, ma li resto servitore.
     
      Di Roma, li 8 di Luglio 1612.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Devotissimo
      Giulio Cesare Lagalla.
     
     
     
      727*.
     
      GIO. LODOVICO RAMPONI a GALILEO in Firenze.
      Bologna, 11 luglio 1612.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., Nuovi Acquisti, n.° 10. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re
     
      Hieri, che fu il dì 10 del presente, hebbi avviso entro una lettera di Mess. Francesco Magnanini, magliaro di S. A. S., come V. S. molto I. et Ecc.ma haveva dato una risposta di duoi fogli alla mia scrittale, la quale non mi essendo stata ricapitata, fui preso da doppio dispiacere: l'uno, di esser restato privo de' suoi dottissimi discorsi, che con grande avidità io desideravo, non tanto per godere della sua esquisita dottrina, quanto perchè dovevano contenere la rissolutione di quello che già hebbi ardire di proporle; l'altro, perchè V. S. havesse sopportato così lunga fatica per rispetto di me indegno, fatta riuscir vana forse da persone c'hanno discaro ch'io viva virtuosamente e c'habbi amicitia di persone insignite di quelle honorevolissime virtudi quali si truovano in lei.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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