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      Dice che la vedde così presto presto(967), che il nuvolo lo impedì: però non si assicura così bene se sta così.
      Ò letto il libretto mandatomi, tre volte, tanto mi è piaciuto; solo arei bisognio, a quelle dimostrazioni geometriche, del Sig.r Luca; ma gli [è] tanto stravagante diventato, che se ne può far poco capitale: sebene gli è tanto detto aperto per il resto(968), che in ogni modo si intende.
      [vedi figura 729.gif] Mi sono innamorato della arguta risposta del Sig.r Filippo Salviati, al quale farete umilissima reverenza. Mi ero scordato di dire che le machie sono cavate dal'ochiale così dentro la stanza: però credo tutte venghino da rovescio. Si faranno in un cerchio simile al suo, delle sue mandateci.
      Non ò visto il Padre Gamberghiera, perchè torno ogni sera a [....] quattro ore; attale che non li ò da dir niente del parere di questi.
      Il Sig.r Domenico Passigniani è in valigia, sì perchè la non gi à dato risposta alla sua, come ancho della diversità della sua risoluzione delle machie del sole; atteso che egli è huomo molto amico di sua oppinione, et ne dice alle volte di quelle che mi fa ridere solennemente. Quanto al modo da tenersi nel ritrarre le machie, di lei non ò auto lettere, ma bene dal Coccapani(969), che dice per una sua che così facevi; però mi avisi: oltre che, lo occhiale non è molto esquisito; ma vedrò, come posso, di far io. Circha al viaggio delle machie, ò inteso, et la ringrazio. Nel resto sto con molto desiderio aspettando, et in tanto godo le passate scritture; et al ritorno del Sig.r Marchese vedrò di essere insieme per sentire la lettera, et intanto si ricordi della altra, et Dio(970) le dia forza e vita di farne molte e grandi(971), come spero.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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