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      V. S. procuri la sanità, e mi commandi.
     
      Di Roma, li 4 d'Agosto 1612.
      Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.teAff.mo per ser.la sempre
      Fed.co Cesi, Mar.se di Mont.li
     
      Fuori, d'altra mano: Al molt'Ill.re et molto Ecc.te Sig.re Oss.moIl Sig.re Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
      738**.
     
     
      GIO. FRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
      Venezia, 4 agosto 1612.
     
      Autografoteca Morrison in Londra. - Autografa la firma.
     
      Molto Ill.re S.r Ecc.mo
     
      Le lettere di V. S. Ecc.ma mi hanno trovato a letto con un poco di febretta cottidiana, la qual mi leva dal numero de' sani, se ben totalmente non voglio confessarmi amalato: basta c'hora io sono in letto, mal contento et dubbioso della mia salute. Queste sue lettere mi hanno dato sommo gusto, et se bene con qualche mia difficoltà et incommodo, ho voluto darle qualche risposta, sentendo infinito contento mentre m'imagino essere seco.
      Lo scatolino mi è stato carissimo(986), ma però non ardisco darmi alla speculatione della causa di così mirabile effetto, poichè questa a me pare speculatione per li sett'ottavi fisica, e per consequenza da me in tutto posta da parte, poichè delle cose fisiche io ne parlo solo per negationem. Ma quanto al modo col quale si fa la vista, sebene v'è qualche fondamento fisico, et nella speculatione pare che vi sia incorporata la geometria con la fisica, io nondimeno in tanto vorrei specularvi sopra, in quanto che la mia intentione è di suporre le propositioni fisiche, o miste di fisica, le quali sono patenti al senso, et doppo, speculando con termini sicuri geometrici et con esperienze, venire in cognitione del vero: il quale quando dalla moltitudine, così del volgo come ancora de gli huomini stimati intelligenti, non fosse creduto, poco travaglio me ne prenderei, sì come ancora quando mi si opponesse che in alcuni ordini o consuetudini osservate nelle scienze, io, in questa mia speculatione, per haverli transcurati, fossi biasimato, purchè da questi ordini non dipendesse fallacia o mancamento di verità nella conclusione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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