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      Lodato Idio, mi sono liberato dalla febre; et il modo č stato non ascoltare i medici, ritornare a bever vino, et non mettervi acqua, mangiando secondo l'ordinario de' sani.
      Finalmente ho trovato che la opinione ch'io haveva circa la vista č stata scritta dal Porta et dal Keplero, i scritti de' quali in questo proposito ho deliberato leggere con qualche diligenza, sperando che forse si possi aggiungere alcuna altra cosa buona, non restando io sodisfatto della maniera dello scrivere nč dell'uno nč dell'altro, parendomi che si discostino senza necessitā dallo stile matematico, et abbraccino quello de' filosofi: et perchč (come ella sa) io ho bisogno di aiuto per intendere questi libri, mi ho provisto di certo Napolitano, chiamato il Sig.r Gio. Camillo Glorioso, che habita qui in Venetia, col quale ho stabilito che venga due over tre giorni della settimana a dichiarirmi questi autori. Veda mo' V. S. Ecc.ma se io ho perduto l'amore alle mattematiche, giā che in questa etā ho voluto ritornare scolare. Et se bene nelle mie lettere, che le scrissi, ho distinto i filosofi da i mattematici (di che ella mostra havere ricevuto qualche scandalo), vorrei pure ch'ella sapesse che mi sono valuto di questi due nomi conforme alla volgare interpretatione del popolaccio, il quale chiama filosofi quelli che, non intendendo niente delle cose naturali (anzi essendo incapacissimi d'intenderle), fanno professione di essere segretarii della natura, et con questa riputatione pretendono instupidire tutti i sensi degli huomini, et privarli ancora dell'uso della ragione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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