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      Ho per fermo che ciò non sia vero, e tengo esser più conforme alla ragione che 'l sole col suo movimento tragga seco l'etera ambiente: non dimeno io la prego a rispondere ancora a questo altro dubbio. Di più, V. S. suppone alcune volte che le macchie discorrano il disco nello spatio di quindici giorni in circa; ma io non l'ho potute vedere se non per tredici dì intieri et un poco di più(1154), nè mai arrivare al decimo quarto. Non so se ciò mi sia avvenuto per difetto dello strumento, overo perchè veramente non spendano più di 27 in 28 giorni, che è appunto un mese lunare, a girare tutto il globo. Appresso io non so meno se tutta la parte del disco che si vedeva nella passata state, si vedrà hora che 'l sole si avvicina all'altro solstitio, perchè pare che al presente si debba scorgere minore portione del tropico australe che non appariva all'hora, per la declinatione sua verso quel polo; onde le macchie che fanno i loro cerchi verso quel tropico in minor tempo che non facevano alcuni mesi sono, habbiano da discorrere la parte che noi ne veggiamo. Io non ho potuto osservarlo, ma parmi che le figure dell'osservationi fatte dal finto Apelle mostrassero quel ch'io dico, massimamente in quel paese, più settentrionale del nostro; e forse per tal cagione non si avvide che 'l solo spatio a i tropici corrispondente, fosse alle macchie sottoposto.
      Ma quanto alla cagione onde possano nascer le stesse macchie, benchè V. S. prudentemente ne lasci il giudicio ad altri, non dimeno parmi ch'ell'apra altrui gli occhi dell'intendimento a specolarne, mentre mette in consideratione che i pianeti, i quali si girano intorno al sole solamente sopra i suoi tropici, potrebbero elevare la lor materia dal corpo di esso.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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