Pagina (535/834)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E certo, se noi guardiamo a quel che avviene fra i nostri tropici, ci accorgiamo, contra l'opinione degli antichi, che là dove passa il sole perpendicolarmente, ivi sono perpetui nuvoli e pioggie, et ivi è la stagione del verno, per la gran forza che ha il sole di trarre a sè i vapori dal mare e dalla terra; e questa è ancora la sola cagione dell'innondatione del Nilo e del Negro nell'Affrica, sì come dottamente dimostra il Fracastoro(1155) nel discorso che ne fa. Nella guisa istessa, benchè gli altri pianeti non habbiano tanta virtù e forza quanta il sole, nondimeno sono in numero di più, et alcuni ad esso più vicini ch'egli non è alla terra; e traggono poi anche minor copia di materia, rispetto alla grandezza del corpo solare, che non fa il sole dalla terra, la quale in quello spacio che da lui è percosso, sta quasi del continuo tutta coperta da' nuvoli: onde si può più probabilmente congetturare che cotal virtù de' pianeti elevi la materia delle macchie dal sole, la qual è dapoi risoluta e disfatta dal suo lume, che 'l sole istesso la tragga fin a sè stesso da' medesimi pianeti e dalla terra, che gli sono tanto distanti; perchè in sì lungo camino non potrebbe resistere al proprio splendore di quello, che non venisse tutta consumata, prima di accostarsegli. Sono alcuni che, concedendo in fatti quanto da V. S. si pruova, portano opinione, che le macchie non sieno altro che condensatione di quell'aria, fatta dal violente moto del sole, che la discioglie poi anche: ma a me non sembra che con questo presupposto si potessero verificare tutti gli accidenti dell'apparenze loro, le quali sono del tutto conformi a gli accidenti delle nostre nuvole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Nilo Negro Affrica Fracastoro