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      Io le havrei fatto parte di quella che V. S. mi fe' gratia, ma da alcuni mesi in qua ha perso molto del suo primo vigore.
      Habbiasi V. S. buona cura, e ci consoli presto con la desiderata nuova della sua sanità. Con che bacio a V. S. le mani con ogni affetto.
     
      Di Roma, li 15 di Feb.ro 1613.
      Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.teAff.mo per ser.la sempre
      Fed.co Cesi Linc.o P.
     
      Le mando la prefazione sbozzata dal'autore, havendoci procurato toccar tutti i luoghi da V. S. avisati, et altri che son parsi a proposito. S'aspetta rimandi così questa come la dedicatoria, la quale qui anco si va accomodando, come anco si farà questa. E le rimandi casse, aggiunte, mutate, rifatte, e onninamente come le pare, che essendo di qualche gran momento simil publicatione, s'aspetta il suo giudizio e ordine. Sopra tutto sia ridotta in buon toscano, che qui ciò non è facile nè proprio.
      E se le spesse trasposizioni e lo stile un po' poetico dà noia, si riduca.
      Le cose d'Apelle son fornite di stampare: non se ne sono mandati i fogli per esser come l'altri, salvo che sono di caratter corsivo, e le figure impiccolite e intagliate in legno tutte, da quelle delle macchie in fuori. Le mando hora il principio, acciò veda il modo col quale s'inseriscono nel'epistoletta.
      Di queste se ne sono stampate mille sole, poichè, per il privilegio delle prime, non potevano ir in Germania. Delle lettere di V. S. doi mila, poichè, oltre le molte da donarsi, è bene vadano per tutto e si diffondano(1291).
      Viene un foglio; l'altro verrà dimani.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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