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      Desiderarei intanto, V. S. insieme col S.r Salviati pensassero in doi o tre soggetti costì, sciegliendone quelli che le pareranno migliori. Fanno a nostro proposito sì i vecchi come i gioveni; i dottissimi già, come quelli che al compimento della dottrina sono di buon passo incaminati, e senza dubio che siano per straccarsi; habbiamo bisogno di capitani e anco di soldati nella nostra filosofica militia, seben molto meno de' primi, poichè habbiamo gli ottimi, e pochi bastano a guidar grand'esercito. I nobili e ricchi sono di più splendore, e più vagliono ad inalzar le scienze e loro stima. Altri di minor (non però vile) grado possono più affaticarsi nella attiva, e di questi alcuno per luogho ne vorrà, per i negotii di qualche scommodo e fatiga, nel principio del'impresa particolarmente. In tutti però dovremo cercare che habbiano vero amore alla sapienza, e perciò a questa impresa, e studiino e vogliano studiar di modo che siano per riuscir fertili di buonissimi frutti di compositioni, et habbiano nella natural filosofia libero l'intelletto. Sarà bene anco che in un istesso luogho ve ne siano di diverse inclinazioni nelle scienze e professioni, acciò, essendo difficile che tutte le scienze in uno si ritrovino, siano tutte in tutti, e in molte in un tempo si lavori e cooperi. Almeno dove molti saranno dediti alle profonde speculationi fisiche e matematiche, nostre più proprie, ve ne starà molto bene e utilmente alcun filologo, non però puro. Mi si dirà, in poco numero esser molte condizioni difficili a trovarsi.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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