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      La terza cagione è finalmente la ragione istessa: non perch'io stimi impossibile, come alcuni fanno, una cotale positione; ma perchè io la reputo absurda, mentre senza necessità si voglia introdurre un'infinita grandezza nel mondo, e porre un intervallo fra Saturno e le stelle fisse più di 760 volte maggiore che non è quello che da qui a Saturno si truova, e farlo privo del tutto di stelle, là dove i cieli non sono fatti se non per le stelle, e senza che habbia da servire ad alcun particolare movimento et operatione. Bisognerebbe, in tal modo, che l'immenso circuito che fa il sole fosse come un punto rispetto al cielo stellato, e che qualunque stella della quarta e quinta magnitudine, le quali a pena si discernono, fossero di esso maggiori o ad esso eguali; e per conseguente, se 'l medesimo giro fosse un corpo luminoso, malagevolmente di là su si vedrebbe: e così converria, per rendere il sole visibile da quella smisurata distanza, moltiplicare la sua grandezza a migliaia di miglioni, non che 'l suo lume potesse, nello stato nel quale si truova, per grandissimo spatio arrivarvi.
      Io lascio la difficoltà del moto e quiete dell'aria, che in parte habbia da esser rapita dal corso terrestre, et in parte da rimanere immobile: et aggiugnerò solamente a tutto questo, che se la terra intorno al zodiaco si movesse, et il sole fosse centro del suo giro, accaderebbe che i tre pianeti superiori, quando sono nella più alta parte de' loro epicicli, sarieno dalla terra più lontani che quando nel perigeo si truovano, non solamente per tanta distanza quanta è l'altezza dell'epiciclo, ma per tanta di più quanto è il semidiametro del deferente del sole, o quanto è dalla terra al sole; ma gli epicicli loro sono verso di sè assai più grandi del giro di Venere, la quale se, per trovarsi nell'alto o nel basso di quello, appare con sì gran differenza d'aspetto com'è stata notata da V. S., parmi che possano molto più i tre pianeti, per rispetto della sola altezza dell'epiciclo, fare la differenza di vista che fanno; ma se appresso al diametro di cotale altezza vi si aggiungesse ancora la distanza del semidiametro sopradetto, qual differenza cagionerieno?


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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