Pisa, il 3 di Xmbre 613.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Discepolo e Ser.re
      D. Benedetto Castelli.
     
      Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r et P.ron Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      952**.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
      Pisa, 4 dicembre 1613.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 124. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.r e P.ron mio Oss.mo
     
      Quello che io scrissi nella passata per un poscritta, mi era stato detto da un nepote del Sig. Niccolò Castelli; hora dall'istesso Sig.r Niccolò ho inteso più particolarmente il tutto, dico intorno alla casa che egli offeriscie al Sig.r Principe Cesis per erigere il collegio de' Lincei: che è in somma, che il detto Sig.r Niccolò darà la casa in dono con questa condizione, che dopo la morte del Sig.r Principe il ius di nominare gli suggetti che si devono alimentare in detta casa, resti nella posterità della familia e casa Castelli qui di Pisa, nel medesimo modo e con le medesime condizioni e ragioni che in vita haverà il Sig.r Principe. La casa è attaccata alla Sapienza(1544), di valuta di millecinquecento scudi in circa: hora, se pare a V. S. che si possa promovere questo negozio, faccia lei, e comandi a me quello che ho da fare, chè la servirò.
      Diedi le osservazioni Medicee a M.r Horatio(1545); ma era meglio dargli un fiasco di vernazza, chè almeno haverebbe servito per lui. Qua io non ne posso fare, perchè, come V. S. sa, ho a levante la casa del Sig.r Ruschio, che m'impedisce; ma quando il tempo sarà sicuro, trovarò modo di osservare, e gli ne mandarò le costituzioni.