Io non mi stenno a longo a parlare di queste stelle, perchè la istessa theorica di Giove mostra tutti li moti. Tutti li moti in longitudine et in latitudine si vedeno nel moto de l'epicyclo deferente detto cerchio per la sua theorica; et come cose che si vedeno, non mi par di parlarne più diffusamente. Io chiamo V. S. celeste Americo, chè, come l'altro Americo trovò nove terre, così V. S. nove stelle.
      In questa mia Astrologia il principal ogetto è far vedere ne le sue prepositioni geometriche li moti de le stelle, et con l'istessa prepositione geometrica far la theorica, et con l'istessa theorica calculare i moti et i lochi delle stelle. Così fece Appiano ne l'Astronomico(1561), a Carlo quinto Imperatore intitulato.
      Un cerchio solo non bastaria per tutte l'apparenze in longitudine, in latitudine, et inequalità o vero eccentricità, orto et occaso; ma l'epicyclo di Giove, l'eccentrico et l'equante il moto in latitudine, supplisce a tutto questo: sì che un cerchio et la theorica di Giove basta per tutte apparentie et inequalità.
      Mando un libro per la posta a S. Altezza Serenissima, in segno de la gratia che m'ha fatta del suo Serennissimo nome. V. S. mi faccia l'istessa charità che m'ha fatta, cioè con l'Ill.mo S.r Prior Bontempi portarlo a S. Altezza Serennissima, et darmeli per humilissimo servitore, et che S. Altezza per sua magnanimità et clemenza si degni mirare il mio libro e l'animo che ho di humilissimamente servire S. Altezza Serennissima, et supplicarla per qualche elemosina et charità, ricordandoli che quaecunque minimis ex meis feceritis, et Mihi feceritis, dice Idio.