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      Grandemente mi duole la morte del S.or Filippo Salviati, che sia in gloria, sì per le cause accennate da V. S., come perchè mi si mostrò sempre amorevolissimo. Gli scrissi per certa occasione hoggi otto et quindeci giorni sono, non sapendo che fosse partito per Ispagna; starò aspettando se gli heredi si pigliaranno cura di risponder.
      Assai mi pesa ancora la indispositione del S.or Galilei; ma parendomi comprendere dalla lettera di V. S. che l'avviso derivi da lui stesso, argomento che la febre continua non debbe esser molto intensa, permettendogli di scrivere doppo 800 hore di durata. Certo, parlando humanamente, et non mettendo in consideratione la volontà di Dio, che non può errare e contra la quale non si può dire perchè, sarebbe pur peccato ch'egli finisse gli giorni suoi senza haver prima spiegati tanti belli concetti intorno le cose celesti, che andava partorendo.
      Prego V. S. non si scordi di dirmi qualche cosa sopra gli capricci dell'Albergotti(118) circa il lume della luna. Et non occorrendomi di presente altro, baccio la mano a V. S. Iddio la contenti.
     
      Di Augusta, a' 9 di Maggio 1614.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo Servitore
      Marco Velseri.
     
      Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo S.or mio Oss.moIl S.or Gio. Fabro, Medico e Semplicista di N. S.
      Roma.
     
     
     
      1005*.
     
      FRANCESCO STELLUTI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 10 maggio 1614.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XC, n.° 139. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio et P.ron Oss.mo
     
      La mia venuta qui in Roma mi è parso notificarla a V. S., acciò potendola qua servire in cosa alcuna, habbia occasione di commandarmi: ma havendo inteso dal nostro Sig.r Principe la sua lunga indispositione et con mio molto dispiacere, vorrei, insieme con i suoi commandamenti, sentir anco buone novelle di V. S. con la recuperata sanità. Questa buona nova dunque aspetto sentir da lei, come fa anco con molta voglia il detto Sig.r Principe, quale hora sta occupatissimo per dover, fra tre o quattro giorni, far le nozze(119). Appresso, havendo V. S. scritto qua la certezza della morte del Sig.r Salviati, che tutti con infinito cordoglio habbiamo intesa, desideriamo ancora ci favorisca di far notare da qualche suo amico informato le qualità, attioni, studii, virtù et altre parti heroiche et notabili di detto Signore, et mandarci questa informatione, a fin che quello che qui deve fare l'oratione funerale sia bene instrutto, oltre quello che ne sappiamo noi.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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