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      Ne mando dunque una a V. S.; e se verrà occasione di qualcheduno che vengha costà, gliene manderò più quante lei vorrà, acciò ne possa dare o mandare a chi lei piacerà.
      Dissi quanto V. S. mi comisse al Padre Gramberger, il quale mi disse che io la salutassi, con dirli che se lui havessi potuto parlare a suo modo, haria detto anchor più, ma che non poteva far altro, et haveva forse fatto più di quello che poteva: per il che nella cosa dello stampare non ci si è intrigato niente, et è bisognato che io mi sii mostro risoluto di volerlo stampare, perchè altrimenti era facil cosa che non se ne facessi altro, perchè ci era chi inclinava più al no che al sì, se bene molti, e la maggior parte, l'hanno hauto a caro per poterne mandare, come ho detto, per tutto; et in particulare ne è ite a quel finto(162) Apelle.
      Per tanto io resto con desiderio di servirla, per il che sommamente mi sarà grato il darmi lei occasione, con qualche suo comandamento, di servirla. Spero di rivederla presto, se bene per poco tempo, chè ne ho sommo desiderio: e con tal fine pregho N. S. che li conceda il colmo di felicità.
     
      Di Roma, il dì 2 di Luglio 1614.
      Di V. S. Ill.ma.
      Humiliss.o Servo
      Gio. Bardi.
     
     
     
      1025*.
     
      LODOVICA VINTA a GALILEO in Firenze.
      [Arcetri], 2 luglio 1614.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 22. - Autografa.
     
      Molto Ill.re S.or Galileo Oss.mo
     
      Con la presente vengo a visitar V. S. Ill.ma, rallegrandomi che vadi recuperando la sanità, della quale abiamo auto gran passione; et io non ho manchato di far pregare conventualmente per V. S. Ill.ma Ma sendo venuto qui il S.or Dottore, con il quale sono stata seco in molti ragionamenti sopra delle sua figliuole, quale el nostro S.or Governatore non si contenta che più stieno senza vestirsi e pigliar quel'habito santo; ma perchè quella credo che sendo stata malata tanto tempo e molti altri anchora in casa, crederò che li sia di gran fastidio, però desiderei che la si contentassi di vestirle, e quelle cose che manchano ridurle in danari, senza che V. S. ne avessi fastidio di provedere e far ragunate: chè molto più utile sarà alle vostre figliuole dar quella amorevolezza che vi piace alloro, senza che vi abiate a pigliar fastidio di condurre amici e parenti, che pare sia molto meglio sì per V. S. e sì per le fanciulle; e di tal pensiero el S.or Dottore molto conferisce, lodando assai che io insieme con la Maestra pigliamo questa buona resolutione, acciò, piacendo a Sua Maestà Divina, abbi grazia di lasciar acommodate, inanzi che io lasci questo ofizio.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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