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      L'opera(297) è ridotta in afforismi, i quali nascono da due principii certissimi. Il primo è la diffinition della medicina, proposta da Hippocrate nel libro De flatibus, dove dice: Medicina est additio et ablatio: additio eorum quae deficiunt, et ablatio eorum quae excedunt: diffinition degna di un tanto vecchio; et da questa nasce il primo afforismo, che è prova di molti altri. Il secondo principio di quest'arte è l'esperienza, la quale è prova del resto.
      Che quest'arte, da me inventata, veramente sii importantissima, è cosa chiara, perchè può distintamente mesurar l'insensibile transpiratione, che, alterata o impedita, secondo l'opinion d'Hippocrate et Galeno, è origine quasi de tutti i mali; perchè lei sola, come dice il nostro quarto afforismo della prima settione, è maggiore de tutti gli escrementi sensibili insieme del nostro corpo, ascendendo a quella quantità di evacuatione che è notata nel sesto afforismo, et più et meno secondo le conditioni ricordate nel settimo seguente afforismo. Che quest'arte sii accennata da Galeno, è cosa chiara in molti luoghi, et spetialmente nel sesto De tuenda sanitate, cap.o 6°, dove si leggono queste parole: Ubi quod ex corpore exhalat minus est iis quae accepit, redundantiae oriri morbi solent; ergo prospiciendum est, ut eorum quae eduntur ac bibuntur, respectu eorum quae expelluntur, conveniens mediocritas servetur. Sane is modus servabitur, si ponderabitur a nobis in utrisque quantitas. Ma se ben Galeno non l'havesse conosciuta, poco importa, pur che sii vera.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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