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      Mi sarà caro anco intender se la machina ha da esser molto grande, se in luogo chiuso o allo scoperto, et appresso se saran di buon proposito vaghezze e stravaganze di poca spesa o pur materie di prezzo, ch'io poi con questa instruzzione m'adoprerò con ogni studio per ben servire il mio Signore.
      Le delizie del poggetto(744) di V. S. m'han mosso una disonesta invidia et un gran prurito di venirmene a lussureggiarle, tutto ch'io abiti nello stesso casino sopra il Canal Grande, dove con gli amici ne sto godendo la vista, e, con la carità da lei imparata, bevendo per que' barcaroli che vanno in su e in giù, sacrificando spesso tazze ben piene di buon liquore(745) freddo e spumante alla salute di V. S., che però, Dio grazia, si va avanzando nella sanità con mia somma allegrezza.
      I miei studii, come esercitii del mio ozio, son pochi, e la mia Musa, accortasi che è una cialtrona dopo la modestissima correzzione fattale dal benigno silenzio del Principe Cardinale, se ne sta tutta vergognosa con la piva nel sacco, sbadigliando(746), a poltrire sonnacchiosa in un cantone, e non che co' re di Roma(747), ma nè anco co' facchini di dogana osa più domesticarsi. Esaltò solo, alcuni mesi sono, con la modestia usatale, anco la virtù cortesissima dell'Ecc.mo S.r Don Giovanni(748) con un sonetto, che non lo invio a V. S. per esser egli una bestia, e con la coda ben lunga. Stamperò fra pochi giorni un volume di lettere: e perchè la vera via d'immortalarsi è il trattar con uomini celebri, scrivo l'occlusa al S.r Gio.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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