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      Tratanto ella favoriscami, in virtù dell'amicitia comune di ascoltare alcuni de' componimenti del S.r Ciampoli, ornati delle novità e vaghezze greche ch'io ho accennate: e sì come ella ne' studii di mathematica e filosofia ha con tanta felicità tentato et arrivato a cose nuove, finchè apieno sarà raguagliato de' nostri pensieri dal S.r Ciampoli, sospenda il suo giuditio dalla inclinatione verso i poeti antichi lirici toscani, e non attribuisca tanto alla veneratione dell'antichità, che l'arbitrio resti corotto dalla falsa grazia delle opinioni vulgari. Attribuisca, di grazia, V. S. alla chiarezza del suo ingegno questo pregio non affatto vulgare, di non haver disprezzato la musa argiva del S.r Giovanni adottata nell'Italia, e degnisi di sospettare che forsi, non altrimente ch'ella in Aristotele et in Tolomeo ha scoperti molti mancamenti, così anco qualche altro ingegno habbia potuto riconoscere l'imperfettioni de' poeti toscani che fin ora havevano scritto. Di ciò il S.r Gioanni è per raggionare con esso lei più assai di quello che io sapessi o potessi dire. Bastimi solo d'haverle in parte dimostrato il segno a cui s'indrizzano i miei pensieri circa la professione di lettere humane. Favoriscami ella di raguagliarmi del suo parere intorno a ciò, assicurandosi che dal giuditio suo il S.r Ciampoli et io siamo(897) per ricevere particolare norma e regola a gli intelletti nostri. Et per fine le bacio affettuosamente le mani.
     
      Di Roma, il dì p.o di 8bre 1618.
      Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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