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      Et acciò che V. S. habbia maggiore animo di farlo, piglio ardire di scriverli questi quattro versi, spinto parte da una mia curiosità e parte di quella di amico caro, cupido e amator di virtù, per pregarla di farsi sapere brevemente la sua openione e le sua observatione sopra il gran cometa apparso a' giorni passati verso l'oriente e finito dalla banda del settantrione, stato visto dalla maggior parte del mondo; delle quale se ne farà tanto maggior conto, quanto V. S. di grand lunga va superando la doctrina e l'industria di quelli che hoggi consumano il tempo loro in questi studi così belli et nelle occupatione che solo sono stimate degne del'huomo. Et perchè credo che V. S. haverà caro di sapere quello che s'è observato di qua, li mando con questa le observatione astronomique di questo come[ta], state fatte di grosso in grosso da un mio amico, e una lettera del medesimo suggetto del S.re Alberto Gondi(934), nostro Fiorentino, il quale, havendo havuto da molto tempo in qua grandissimo desiderio di conoscere V. S. per lettere, non lo potendo per ancora fare altrimenti, à pigliato tanto volentieri questa occasione per scriverli quanto ardentemente egli brama di farli intendere la divotione sua verso di lei, come di persona la più virtuosa e più dotta del'Europa. Però lui m'a pregato di supplicar V. S. d'accettare la sua buona voluntà e farli parte ancora a lui delle observatione e openione circa il sudetto cometa; e io lo scriverò nel numero delle obligatione che già li tengo, se li farà conoscere che questa mia habbia servito di qualcosa.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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