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      Al S.r Cremonino ho fatta instanza del resto: mi ha supplicato indugiare alquanto, promettendomi che con la prima commodità senza altro sprone uscirà di debbito.
      Credeva certamente hoggi poterle mandar qualche esperimento de' mei vetri; ma in vero l'arte del vetrificare non è molto dissimile da quella dell'alchimia. Un padelato c'havevo di ritagli di cristallo mai s'è voluto pulire, et a pena sarà fornito la settimana ventura. Della riuscita ne spero pochissimo, perchè mi pare di brutto aspetto. Un'altra gran padella di christallo di monte in otto giorni ha mostrato miracolo di bellezza et pulitezza; ma andando fuori il vaso, ha bisognato traghettarlo in un altro. Spero non dimeno gran cose di questo, non dico per occhiali, ma per specchi di maravigliosa belezza. Sto di buon animo, che un solo quaro che mi riesca, mi paghi cinquanta ducati di spesa c'ho fatto.
      Il povero Cavalier Bassano ha queste settimane passate(943) corsa gran borasca di impazzire per martello datogli da una sua ribaldella serva da letto et da cucina; et per sospetto che la sciagurata ha havuto che io inanimassi il pover'huomo a scacciarla, mi ha posto ella finalmente in gran diffidenza con l'istesso Bassano, il quale però mi va prolungando il finire il mio ritratto e diverse opere principiate per conto mio. Tuttavia ha condotta assai bene la mia testa, la quale desidero mandar quanto prima a V. S. Ecc.ma per haver poi maggior ardire a farle instanza per la sua.
      Ho veduto un S. Francesco di mano del Bronzino(944), et m'è riuscito opera diligente, vaga et ben intesa oltre quanto io credeva.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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