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      Fu cavato un quaretto picciolo, avanti fosse porgato et posto a colore, et n'ho fatto lavorare 7 vetri da Bacci, che son tutti riusciti cattivi; sette da Armano occhialer, che son riusciti di sei quarte mediocri, ma di sei riusciran buoni; et altri sette da M. Antonio, de' quali dui son riusciti buoni da sei quarte, et il resto pur buoni da 3 quarte: sichè si vede che questa materia, seben non riuscisse di quella estraordinaria et perfetta bontà che andiam cercando, almeno è molto meglio della ordinaria, nel lavorar della quale si perdono i due terzi della fattura, perchè per l'ordinario 1/3 di vetri non riesce di mediocre bontà. La cagione che quelli di Baci non sian riusciti, credo certamente proceda dal suo lavorare; che poi di sei quarte non sian tutti riusciti, credo certamente procedi perchè, havendo uno specchiaro lustrato malamente il quaro da una parte, non habbia fatto il debbito. Questo cattivo accidente certamente mi persuade essere stato malitiosamente procurato da quei ladri Muranesi, timorosi forse che, riuscendomi, come si credeva, il far specchi di meravigliosa bellezza, dovesse far concorrenza a' lor negotii. Mi ha invero questa inaspettata disgratia sgomentato in modo, che ero affatto rissoluto non tentar altro; pur voglio andar alla caccia a cristallo di monte et farne un'altra prova grande et diligente, protestando su la vita a quei ribaldi, che forse, vedendomi alterato molto per questa prima burla che mi han fatto, non ardiran forse farne la seconda.
      Dal Cremonino ho havuto l'altro ieri venticinque scudi d'argento, et mi scrive creder haver saldato.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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