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      10(1004) del caldo generato dal moto; intorno a che dico, stimare fondatissima la suoa sentenza, dove crede che qualunche cosa mossa velocemente per l'aria non si riscaldi: anzi mi sono meravigliato di qualche istorici, ma più di Giusto Lipsio che lo confermi nel suo trattato della Militia Romana(1005), dove dicono che le palle di piombo tirate da' fiondatori romani, per la gran velocità riscaldate si struggeano. Tengo donque per cosa certissima, che non dalla velocità del moto, ma dallo stroppicciamento di due corpi insieme se ne produca il calore. È ben il vero ch'io non ho ben potuto capire la suoa opinione, posta a fog. 13(1006), come si senta il caldo; nè posso intendere in che modo quelle sottilissime parti del corpo sminuzzato, penetrando nella nostra carne, si facciano sentire soavemente se sono tarde, con dolore se violenti; perchè vediamo pure, oltre il dolore che produce in noi sì fatta dissolution de parti, produce anche nel corpo che si dissolve quella cosa che dimandiamo fuoco, sia ella sostanza o accidente: del che bisognarebbe pure addurne la cagione, e dimostrare in che modo la detta dissolutione vien prodotta. Et è da notare che se i legni, la cera e l'oli scaldando si consumano, si dissolvono in vapori, cioè a dire in parti molto diverse da quelle ne' quali è da credere che V. S. presupponga che si dissolvano i ferramenti et altri corpi duri con il fregarsi insieme [*].
     
      [*] Noi haviamo 1000 sorti di fluidi come acqua, 1000 di solidi come terra, 1000 come l'aria, sicome ci mostrano, non che altro, le evaporazioni di 1000 odori; e perchè non 1000 come il fuoco? sì che il calore che noi sentiamo provenga non dalla sostanza, ma dalla figura, grandeza e moto del corpo dissoluto in parti minime?


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





Giusto Lipsio Militia Romana