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      1 S.ta Susanna(1032), et tradotto in italiano dal S.r Willio, mio discepulo; ma per dir la verità, le cose sono ancora generali, et molte da provare, perchè l'importunità del tempo et de' viaggi continui non m'hanno lasciato luogo ni commodità di rivederli. Nientedimeno se nasceranno alcune difficultà, esse saranno sciolte ad ogni riquisito, secondo le forze mie.
      Il S.r Kepplero ha visto così il suo (ma solamente per estratto) come il mio trattato, et mi ha risposto, come V. S. potrà vedere dalla copia(1033). Io veramente resto troppo favorito et obligato da V. S., che più mi stima ch'io non meriti et apena resto discipulo suo anco indegno, la quale continuamente proferisce tanto belle inventioni et ornamenti della matematica, che tutta la professione gli cede la palma. Se adesso l'Apelle(1034) depingerà meglio, vedremo nel suo discorso che presto verrà fuora sopra la medesima cometa; ma, per dire il vero, io ho gran voglia sempre imparare dall'uno et dall'altro, anzi da ognun valente mathematico, et tanto più che li doni sono diversi, et uno è eccellente nell'una, l'altro nell'altra materia. Vengo con buona licentia per trascorrere brevemente il suo Discorso, fundato da lei, et messo in ordine et con buon giuditio raccolto et publicato dal S.r Guiduccio; ma più presto voglio favellare et far moti et dubbii, che rifiutare o concludere cosa alcuna.
      [Pag. 5(1035)] La Via Lattea veramente pare una congerie di minutissime stelle (come anco per molti anni adietro ha accennato il Collegio Conimbricense); ma quindi non séguita che lì necessariamente siano stelle o corpi reali, perchè potest esse densior caeli vel aetheris pars, instar canalis vel aquosae, concretae aut glacialis materiae et merae stellarum fixarum reflexionis, ut in speculo; difficile enim mihi videtur, Deum tot stellas reales in unum congessisse; has enim si in quadratum reducas et compares cum reliquis, ordine decenti dispersis, longe maiorem numerum quam dispersarum invenies: onde parlava ben Aristotele, benchè sè stesso non intendeva overo dalli Pittagorici malamente tirava questa opinione a sua partita.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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