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      Di più, 3°, l'essempio delli raggi del sole anco ha sue difficoltadi: perchè dal sole viene illuminato tutto l'hemisphero della terra et anco vicino al sole una parte dell'aria, il diametro del quale, secondo me, occupa più di 16 diametri della terra, overo cinque e mezo secondo Tolomeo, et poco meno secondo Ticone, unde ben pol giocare l'occhio in questo profondo per tutta la mezza terra; ma tanto largo non è il plano cometico, principalmente quando V. S. lo ponga sotto la luna.
      4.° La cometa è terminata da' suoi estremi, come ogn'uno vede, cum termino a quo, per quem, et ad quem; si pol misurar la longhezza della coda, la larghezza, il capo etc., il quale non procede, nè si pol fare nelli raggi del sole, cum eius termini sint invisibiles et inobservabiles: adunque la cometa è un obietto reale, visibile, terminato, et, per consequens, observabile et parallactico.
      5.° Si ha da provar per certe observationi che li haloni, parelii, et massimamente l'iridi (li quali non possono esser osservati altramente, quoad parallaxes, se non per instromenti acimutali), si vedono in un medesimo tempo, voglio dire solamente per tutta l'Europa. Et acciò che V. S. habbia un paro delle mie osservationi, e ciò 1619 alli 29 di Gennaro: in altitudine lunae orientis 20 proxime grad. vidi in itinere, in confinibus Sueviae et Tirolis, magnum halonem quatuor in diametro circiter graduum, et unicam nubem ipsi oppositam, instar nebulae. Duravit dimidiam horam. Praecesserat Serenissimus per postam per unicum saltem diem, et ego residuam conducebam familiam; atqui nemo eorum qui praecesserant quicquam viderat.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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