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      Convenghiamo che apparirebbe troppo simulato l'affetto ch'ella vuol professare verso li PP., se volesse pretendere di non sapere e non voler credere semplicemente che l'autore della Libra sia stato uno de i loro; perchè essi non solo non l'hanno occultato, ma se ne sono publicamente gloriati e cantatone le vittorie, e non può rendersi verisimile che a lei sola, alla quale appartiene tanto questa opera, sia celato quel che a tutti gl'altri è palese. Però a me sovvenne alla prima, et il S.r D. Virginio l'approvò, ch'ella potessi fare un proemio, nel quale, disteso poi a modo suo, si contenesse un simil concetto: ciò è, che havendo ella inteso a' mesi passati che da' P. Giesuiti si scriveva un libro contro di lei, con occasione del trattato del S.r Guiducci, si trovava assalita da due grandissime e tra sè contrarie difficoltà, ciò è dall'obbligo della difesa della propria riputatione, che non si poteva tralasciare, e dal desiderio della sua continuata osservanza verso li PP., che ella haveva eletto di professare in tutta la vita sua; perchè, dovendosi nelle risposte fare ogni sforzo di abbattere le ragioni dell'avversario e di trionfarne nel publico teatro de i litterati e della fama, non vedeva come bene potesse eseguirsi ciò senza diminuire in parte la riputatione di quel Collegio, al quale ella professa tanto affetto: però alzò le mani al Cielo e ringratiò Dio quando vide comparir la Libra sotto nome di Lotario, parendoli potere allora difendere sè senza offender i Padri, a i quali, come a persone non solo intelligenti ma giuste, non doverà in modo alcuno dispiacere che ella combatta per la sua difesa e per la verità, mentre, reverendo il nome loro, all'insegna del quale ella havrebbe piegato la fronte quando le fusse comparso in faccia del libro, farà ogni sforzo di scoprire la ragione et il vero; per questo, essendoli dall'inventione dell'avversario levato l'odiosa necessità di schermirsi contro di loro, voleva però fare al contrario di lui: che dove esso, disprezzando il vero nome di gentilhuomo litteratissimo, l'haveva presa contro di lei, solamente citato nell'opera, ella, reverendo il nome del mathematico Giesuita, voleva solo trattare con l'incognito o mascherato Lotario, non volendo ricercare di lui altra notitia che quella che può haversi dalla sua Libra, nella quale ella col suo trattato farà apparir quanto ei pesi etc., con quello più o meno che le sovverrà. Mi pare che i Padri possino con questa maniera offendersi meno che sia possibile.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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