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      E benchè per ogni rispetto io sia sicuro che del tutto è superfluo questo ufficio e che di niun valore è per mezzo mio, ho voluto più tosto non di meno obbedire a sì cortese comandamento, che far altrimenti, per non perder l'occasione di tener fresca nella memoria di V. S. questa mia devota et affettuosa osservanza, stimando che ella sia per gradirla, mentre averà riguardo che io mi sia adoperato in cosa che ridondi in sua lode, se non proporzionata al suo merito, al meno con desiderio intensissimo che ella sia tale.
      Io non ardirei di aggiunger preghiere più di quelle che abbi fatto il Sig.r D. Verginio intorno alla pubblicazione della risposta al Sarsio, sì perchè io stimo le sue efficacissime, e agevolmente credo che ell'averà condotto a intera perfezzione quell'opera, che al mio partir di costà, sei mesi sono, veddi in buona parte incaminata. Resta solo che io la supplichi a scusarmi dell'ardire che ho preso d'assicurarmi che non le sia per esser discara la testimonianza che fa questo Signore nella sua elegia con riverenza sincera delle sue lodi, avendomene dato in parte comodità la gentilezza di V. S. e la stima ch'io so al sicuro che ella fa di lui. E per fine con ogni affetto umilmente le bacio le mani. Nostro Signore le conceda quanto desidera.
     
      Di Roma, il dì 7 di Maggio 1622.
      Di V. S. molto Ill.reAffett.mo Ser.re
      Filippo Magalotti.
     
     
     
      1525.
     
      GALILEO ad [ALESSANDRO SERTINI in Firenze].
      Bellosguardo, 20 maggio 1622.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. V, car. 12. - Copia di mano di VINCENZIO VIVIANI.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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