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      Et a V. S. per fine con ogni divoto affetto baccio le mani.
     
      Di Roma, alli 19 di Agosto, a.o 1623.
      Di V. S. molto Ill.reDivotis. S.
      Gio. Fabro Lyn.
     
     
     
      1571*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Firenze.
      Arcetri, 21 agosto 1623.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 32. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Amat.mo Sig.r Padre,
     
      Desiderosa oltre modo d'haver nuove di V. S., mando costì il nostro fattore, e per un poco di scusa gli mando parecchi pescetti di marzapane, quali, se non saranno buoni come son quelli d'Arno, non penso che siano per esser cattivi a fatto per lei, e massimamente venendo da S. Matteo.
      Non intendo già d'apportargli incomodo o fastidio con questa mia per causa dello scrivere, ma solo mi basta d'intender a bocca come si sente, et perchè, se niente possiamo in suo servitio, ce l'avvisi. Suor Clara(256) si raccomanda a suo padre e a suo fratello et a V. S. di tutto cuore; et il simile facciamo ambe dua noi, et dal Signor Iddio gli preghiamo et desideriamo la perfetta sanità.
     
      Di S. M.o, li 21 d'Agosto 1623.
      Di V. S. molto Ill.re
     
     
      Ricevemmo i poponi e' cocomeri bonissimi, e ne la ringratiamo.
     
     
      Aff.ma Fig.laSuor M.a Celeste.
     
      Fuori: Al molt'Ill.re Sig.r Padre mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      1572*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Firenze.
      Arcetri, 28 agosto 1623.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 33. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re Sig.r Padre,
     
      Ci dispiace grandemente il sentire che per ancora V. S. non pigli troppo miglioramento, anzi che se ne stia in letto travagliata e senza gusto di mangiare, che tanto intendemmo hieri da Mess.r Benedetto(257). Niente di manco habbiamo ferma speranza che il Signore, per sua misericordia, sia per concedergli in breve qualche parte di sanità, non dico in tutto, parendomi quasi impossibile, mediante le sue tante indisposizioni, quali continuamente la molestano, et le quali, indubitatamente, gli saranno causa di maggior merito e gloria nell'altra vita, essendo da lei tollerate con tanta patientia.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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