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      Primieramente le confermo quello che le è stato scritto da altri, che e da N. S. e dall'Ill.mo S.r Card.le Barberini e da quest'altri Signori suoi amici, che sono in gran numero, ella ci è aspettata con desiderio; e di ciò V. S. non ha bisogno del mio testimonio. Ma che ella ci sia desiderata dal P. Grassi ancora, per fare con esso lei un'intrinseca amicizia, non so se ella lo sappia; di che S. R.za si promette tanto, che gli pare di meritarla grandemente. Ha tentato, o forse è stato motivo solamente del P. Tarquinio(321), di abboccarsi meco, ma ho risposto liberamente che non ne voglio far altro; e già che non lo conoscevo prima, non ho tanta cagione di cercare la sua amicizia che l'abbia a andare a trovare al Collegio, come mi voleva persuadere il P. Tarquinio. Quanto al rispondere, egli non diffida di poterlo fare, e però va tuttavia notando le risposte al Saggiatore di V. S.: ma io credo che egli donerà volentieri alla nuova amicizia da contrarsi con esso lei la vittoria; onde, anche per questo capo, mi par giusto il titolo di negargli questa mendicata familiarità.
      Il Cavaliere Stigliani(322) poi ha fatto un'Apologia in difesa degli errori, cioè d'una parte de' notati e fatti stampare da V. S., difendendo che non sieno errori; ma d'una parte consente. Quali siano gli uni, quali gli altri, io non lo so; ma domani andrò a Visitare il S.r Don Verginio, e proccurerò di saperli, acciò non segua una cosa dettami oggi dal detto Stigliani, che fa stampare un foglio di forse trenta o trentacinque errori da correggersi, e gli altri gli lascia passare, pretendendo che siano male avvertiti.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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