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      1632*.
     
      FABIO COLONNA a FEDERICO CESI in Acquasparta.
      Napoli, 13 maggio 1624.
     
      Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Mss. n.° 12 (già cod. Boncompagni 580), car. 42. - Autografa.
     
      .... Mi son rallegrato del godimento che V. Ecc.za have ricevuto dal S.r Galilei, che certo le tengo invidia, et credo che habbia inteso bellissime cose.
      Quel giovine di casa Oddi fu allievo del S.r Stelliola(360), et è vero che tiene molti scritti, per che lui aiutava a copiare detti scritti. Non so se saranno di opere compite, poichè li ultimi originali sono in poter del figlio, il quale è poco huomo di senno, havendolo pregato più volte me havesse dato o fatto copiar il restante del Telescopio(361), acciò si finisse di stampare, già che la spesa della stampa si faceva da V. Ecc.a, per honorar suo padre et anco per utile suo, che non doveria farsi pregare, ma offerirle da sè stesso a V. Ecc.za Lui stava con quell'humor di croce di cavalerato, et me par una vanità di cervello. Come starò un poco men travagliato, cercherò di trovarlo et veder che ne possa cavare, già che l'esortai che non facesse perder la fama di suo padre nè la spesa fatta da V. Ecc.za in quella parte stampata....
     
     
     
      1633.
     
      GALILEO a [FEDERICO CESI in Acquasparta].
      Roma, 15 maggio 1624.
     
      Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Mss. n.° 12 (già cod. Boncompagni 580), car. 155-156. - Autografa la firma.
     
      Ill.mo et Ecc.mo Sig.r e P.ron Colend.mo
     
      Il consiglio che m'arreca V. Ecc.za nella cortesissima sua delli 11 stante(362) intorno al contentarsi di un lunghissimo negoziare in questa Corte, mi pare perfettissimo, tutta volta che la natura si contentasse di convertire parimente in anni o in mesi quelli pochi giorni che mi rimangono: e veramente trovo ogni giorno per esperienza verissimo, che potrei condurre a fine alcuna di quelle intenzioni delle quali discorremmo insieme, tuttavolta che io potessi prevalermi del benefizio del tempo, della flemma e della pazienza; ma il dubbio che ho nella mancanza del tempo, et il desiderio che tengo di terminare qualcuna delle mie speculazioni, mi consiglia a ridurmi quanto prima alla mia quiete et oziosa libertà.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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