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      Aspetto V. S. con eccessivo desiderio. Spero ch'ella sarà consolata di poter parlare lungamente con S. B.ne, se bene i negotii correnti, che ogni giorno miserabilmente si accrescono con occasione delle guerre, hanno da un pezzo in qua costretto a por tregua alli ragionamenti di lettere. Con tutto ciò non posso immaginarmi che doviamo essere tanto scarsi di otio, che non s'habbia a trovar tempo per una lunga udienza, particolarmente che N. S. conserva affetto più che mai verso la persona di V. S. Venga dunque, che staremo parecchi giorni allegramente.
     
     
      S.r Galileo Galilei. Fir.eDev.mo et Obblig.o Ser.re
      G. Ciampoli.
     
     
     
      1722.
     
      CESARE MARSILI a GALILEO in Firenze.
      Bologna, 22 aprile 1625.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 208. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re et P.rone mio Oss.mo
     
      Io vorrei poter havere la veridica eloquenza di Mimnermio poeta (dirò, Copernicano), il quale, come referisce Celio Calcagnino nel Discorso del moto della terra(630), finse ne' suoi poemi, il sole giacere in letto, e così essere rapito da luogo a luogo, alludendo allo stabile moto di quello nel mezzo del cielo, perchè sperarei havere ragionevole maniera da potere ringratiare il mio Sig.re Galileo; ma vaglia il silente affetto in vece d'un furore poetico, e credasi più a una sincerità matematica, quale è il ringratiamento cordialissimo che nudamente io porgo con la presente a V. S. Ecc.ma dell'honore ricevuto dal S.re Prencipe Cesis nell'havermi ascritto al rotolo de' S.ri Lincei col mezzo di lei: del quale honore come ne rendo gratie a S. Ecc.a, così sarò pronto a far a' compagni, quando mi sarà inviato la nota de' nomi e de' luoghi ove io habbia da indrizzare le mie lettere.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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