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      Ho fatto quella diligenza che V. S. può credere con i Padri Lateranensi per l'olio ch'ella desidera; e perchè non se ne trovano niente al presente, mi mandano hoggi a dire che fra otto giorni sarà qui un Padre che ne ha: e V. S. s'assicuri che subito gli sarò attorno, e vedrò con ogni diligenza di haverlo ed inviarglielo. Così fussi io buono, col calore dell'affetto partialissimo ch'io porto al suo merito, per riscaldare e risolvere quell'humore che la travaglia, che crederei di spender bene ogni cosa. Saprà il tutto con le prossime lettere, et intanto di tutto cuore le bacio le mani.
     
      Roma, p.o Nov.e 1625.
      Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo Galilei. Firenze.
      Aff.mo Ser.reGio. b., eletto di Fermo.
     
     
     
      1736.
     
      GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 8 novembre 1625.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 27. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Oss.mo
     
      Il Padre Maestro Fra Leonardo della Vacchia haverà potuto per sè stesso referire a V. S. quanto io stimi i cenni suoi, e quanto ardente si conservi in me l'affetto et il desiderio di servirla, potendosi veramente render certa che mentre non potrò impiegarmi per lei, non mancherò di farlo con ogni premura per gl'amici suoi. Fu introdotto a baciare il piede a N. Signore, il quale con tal occasione fece benigna mentione di V. S. Io poi, vivendo con ardente brama di godere i suoi discorsi ripieni de meraviglie, senza mai finir di reverirla, le bacio affettuosamente le mani e le prego la pienezza d'ogni contento.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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