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      Quanto poi all'altro scrittore, haverò largo campo ne' miei Dialogi(718) di confutare quel poco più che ei produce oltre a i discorsi comuni de gl'altri, che veramente è pochissimo. In somma, Sig. Ceseri mio, i discorsi di questi primati rinfrancano in parte quella tenue, e dirò pusillanima, opinione che ho sempre hauta del mio ingegno; e più tosto che spavento, mi sento accrescere animosità a seguitar la cominciata impresa e procurar di condurre a fine detti Dialogi, pure che il Cielo mi conceda forze più valide che quelle che mi trovo al presente, che pur son troppo debili per la mia mala sanità, alla quale appunto lo scrivere è capitalissimo nimico: il che serva anco per mia scusa con lei, se non mi distendo più allungo.
      Rimanderò a V. S. con la prima occasione l'una et l'altra scrittura; e trattanto, facendogli affettuosissima reverenza, insieme col P. Fra Bonaventura che è da me, gli prego intera felicità.
     
      Di Fir.ze, li 17 di Genn.o 1625(719).
      Di V. S. molto Ill.reSer.re Dev.mo
      Galileo Galilei.
     
     
     
      1758*.
     
      SCIPIONE CHIARAMONTI a [GALILEO in Firenze].
      Cesena, 18 gennaio 1626.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 13. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      Diedi a V. S. Ecc.ma conto d'haver principiata l'Apologia(720) per l'Antiticone contra il Keplero: le do hora aviso d'haverla compita. Resta solo s'oltre la diffesa dottrinale io voglia nel fine reprimere la sua impertinenza con qualche giusta amarezza. Tuttavia non credo che sarà la modestia soprafatta dalla molta occasione che me ne dà. Non credo, in disputa matematica esser occorsa più più scrittura simile alla sua, nella quale però credo havrà espressa la colomba d'Esopo, che volò all'acqua dipinta e roppe l'ali: tanti errori puerili in matematica ha commessi; se bene non m'era nova la poca sua accuratezza nel dimostrare geometricamente, e nel 3° mio libro delle(721) stelle fisse, e nel supplemento dell'Antiticone, non ancora stampati, havevo cotal suo genio scoperto.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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