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      Pare che compisca un'intiera rivolutione nello spatio di un giorno naturale. Ma ho notato che questa mutatione non corrisponde uguale per tutte l'hore, ma in alcune maggiore et in altre minore, et in particolare che nel tempo diurno non faccia tanta portione del giro quanta nel tempo notturno, secondo la proportione delle hore; poi che nei giorni più piccoli non faceva in spatio di otto hore la terza parte del giro, nè poi nei giorni più grandi ha fatto la metà in spatio di dodeci hore.
      Questo è quel che mi pare di haver osservato. Stimarei per molta mia ventura, sentire da V. S. alcuna cosa degna di lei in questo proposito, acciò, sì come ho costumato di leggere le sue opre publiche con somma mia sodisfattione et ammiratione, così possa anco apprendere da qualche sua lettera privata. E quando vedrò che questa mia non le sia stata molesta, le darò qualche conoscenza di me, acciò possa lei vedere di haver impiegato i suoi favori verso persona molto devota del suo sapere; et in parte le può essere di ciò segno questa mia.
      Io dimoro in Casteldurante, in un loco fondato da questo Ser.mo Duca(778), detto il Crocefisso, dove ha egli eletta la sua sepoltura. Mi avvaglio della commodità della libraria di S. A., dove ho fatto anco venire alcuna delle opre di V. S., che vi mancava; et io insieme con gli altri Padri del mio ordine attendemo qui a servire questo Principe, dal quale ricevemo sommo honore. Compiacendosi V. S. di risposta, come ne la supplico, la potrà inviare direttamente sotto il mio nome.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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