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      Cesare Caravaggi(789) Bolognese (il quale negl'esperimenti e secreti della natura, come nel'ingegno, più che nello studio, era eccellentissimo), di essere unico suo herede nel modo di fabricar spechi, tanto di christallo, che operano per refratione, quanto d'altre materie, che operano per refflesione, mi portò alcuni giorni sono l'incluso disegno(790), acciò l'inviassi a V. S. Eccell.ma; ov'ella vede ch'egli pretende poter far un spechio concavo, che non solo nella quarta, come dicono i moderni, ma nel centro, come dicevano gl'antichi, et oltre ancora, come anco dentro della quarta in due loghi, possi accendere il foco, et in tutti i loghi in un medesimo tempo e in un solo, come a lui più piace. Questi due erano quelli che si vantavano, come egli anco professa di presente, se bene con gran tempo e con gran dispendio, di poter far un spechio il quale per refflesione possi fare, anzi facia, l'effetto del perspiciolo.
      Io mai però, ancorchè il morto fosse mio stretissimo amico, ho potuto vedere lo spechio, che poi da loro fu presentato al Re di Francia, non che l'effetto, ancorchè sia stato veduto e quello e questi da cavalieri et altri di giuditio, che possono attestare verdadieramente la verità del fatto, ma però son lontanissimi da ogni principio di matematica o philosofica cognitione. Vidi però alcuni mesi sono, come per furto, un spechio de' suoi di christallo, del quale ne era rimasto herede, con altre sue supeletili, una sua sorella vedova: guardai la luna falcata; il mio ochio distava dallo spechio, il quale era di diametro poco più d'un palmo, circa vinti piedi, e in verità che mi parea pareggiasse la grandezza che si vede coi picioli canochiali di tre palmi.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





Caravaggi Bolognese S. Eccell Francia