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      Di gratia, V. S. non si scordi così presto in che termine ella sia stata, et habbia un poco d'amore più a sè stessa che all'orto; ancor ch'io creda che, non per amore che habbia all'orto, ma per il gusto che ne piglia, si metta a questo risico. Ma in questo tempo di quaresima par che si convenga far qualche mortificatione: V. S. facci questa, privisi per qualche poco di questo gusto.
      Scrissi l'altro giorno a V. S., che se per sorte haveva qualche altro cedro, mi sarebbe stato grato; et hora di nuovo la prego, che se havessi comodità di provvedermene uno o due, mi farebbe grandissimo piacere; quando non fossino nostrali, non importerebbe; perchè, dovendo il Cavalier Marzi, che è tornato nostro governatore, venir a darne l'acqua santa questa settimana santa, siamo in obligo, Suor Luisa et io, di regalarlo di qualche galanteria nella nostra bottega, et vorremmo farli 4 di quei morselletti che tanto gli piacciono. Quelli di V. S. non sono ancora asciutti, perchè il tempo non mi ha servito se non oggi.
      Gli mando parecchie uve accomodate, e 6 pine che saranno per i ragazzi. La ringratio della carne, e perchè sto adesso tanto bene, penso di ripigliar la quaresima venerdì prossimo; perciò V. S. non piglierà pensiero di mandarmene più. Per fine la saluto, insieme con la zia. Dio benedetto la feliciti.
     
     
      Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
     
      Fuori: Al mio Amatiss.mo Sig.r Padre
      Il Sig.r Galileo Galilei.
     
     
     
      1870.
     
      MICHELANGELO GALILEI a GALILEO in Firenze.
      Monaco, 5 aprile 1628.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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