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      Ma per non tediarla, verrò alla breve; e lasciando queste burle, li dico che il tabacco sarebbe una nova herba a chi non l'havesse più veduta, e che io la piglio a tutte l'hore indifferentemente, avanti pasto, dopo pasto, la sera, la mattina, di notte, il giorno, e in somma a tutte l'hore, e sempre ne sento beneficio. Alle volte purga poca, alle volte assai materia; dopo la prima tirata alle volte replico la seconda, e tal volta la terza, nella medesima funzione, massime se il tabacco sarà di poca forza. E quanto alle mie vertigini, il Sig.r Landucci si trovò presente quel giorno che io hebbi il trabocco, e mi vidde a tabaccare più che mai, e replicai le sorbite solite più volte, e non hebbi altro, e hora sto bene; sì che non posso dar la colpa di quell'accidente al tabacco, anzi con ragione posso pretendere che mi habbia sollevato. Io non voglio affirmare se i giorni avanti mi fossi astenuto dal medicamento, perchè non me ne ricordo bene; ma questo so di sicuro, che nel male adoperai il tabacco senza timore. Però credo sicuramente che V. S. lo possa adoperare francamente, sì come fo io tuttavia.
      Nel resto starò aspettando se questa settimana verrà l'ordine da Brescia della pensione, senza incommodare V. S.; e il S.r Silvii(959) si contenta aspettare. Io però non voglio nelle spese minute servirmi del Sig.r Silvii, perchè, se bene è amico di V. S., è però mercante; e il Sig.r Vincenzo sarà servito senz'altro. Qua non habbiamo nove se non le ordinarie, e che il Sig.r Card.l Magalotto è stato designato vescovo di Ferrara, con quattro milla scudi di pensione al Sig.r Card.l Antonio Barberino.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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