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      E non dubito punto che la pazzia di costui non sia per dar occasione ben presto che si scopra, perchè oltre alla malizia, come ho detto, ci è congionta una imprudenza troppo spropositata: e credami pure che il male è vecchio, e lui medesimo lo dice. Per tanto faccia risoluzione di richiamarlo: credo bene però che sia necessario farlo con qualche pretesto sovave, sino che si sarà condotto a Firenze, acciò non precipiti in qualche stravaganza, come si può aspettare dalla sua pazzia congionta con la malizia. Mi perdoni se scrivo schietto, perchè così sono obligato e così lei mi comanda; tanto più che avanti all'ultime riprensioni (come scrissi nell'altra mia) una sola volta haveva dormito fuor di casa, ma dopo, in questi pochi giorni, è stato fuori di casa la notte quattro o cinque volte: sì che si vede che il male incancherisce coi medicamenti leggieri, come sono le parole, e ci sono necessarie le bastonate. Torno a pregarla che mi scusi; e baciandoli le mani da parte di Mons.r Ciampoli e del Sig.r Piccolomini, li fo riverenza, ricordandomeli obligatissimo servitore.
     
      Di Roma, il 3 di Giugno 1628.
      Di V. S. molto Ill.re
     
     
      Li do poi nova come mi ritrovo libero dal mio male dell'orina affatto; e perchè non ci ho fatto rimedio nessuno humano, e la sanità è venuta in tempo che stavo in estremo bisogno, con i maggiori dolori che habbia mai hauti, la riconosco tutta dalla mano onnipotente di Dio, e per l'intercessione di S. Filippo Neri, al quale fui raccomandato con gran caldezza da un amico mio.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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