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      Attendo con desiderio sentire il vostro volere, et in tanto mi anderò mettendo a l'ordine per mettermi in camino. Di quel'altro animalaccio vederò poi liberarmene il meglio che potrò; e se è così empio e pazzo, so tal cose non à inparato da me nè da nessun de' suoi, ma penso che abbia preso vizio dal latte della sua balia, quale fu una gran poltronaccia puttana. Finirò con replicarvi che in estremo desidero veder un fine a tante angustie e tribulazioni; e se ancora dureranno, spero durar poco io, già aflittissimo dal male. Saluto tutti di cuore et in particolar V. S., alla quale prego da Nostro Signore ogni bene.
     
      Di Monaco, li 5 di Luglio 1628.
      Di V. S.
      Aff.mo e Oblig.mo Frat.loMichelag.lo Galilei.
     
      Ho sospetto che quel bricconaccio, sentendosi richiamare di Roma, non entri in paura d'esser qua gastigato per i suoi portamenti, e che non vogli venire a modo alcuno. In tal caso bisognerà lasciarlo andar dove vuole e privarlo d'ogni cosa, perchè so che mai si emenderà; et è necessario lasciarlo ridurre in miseria et abbandonato da ognuno, che forse potria ravvedersi. A me so che à da toccare a rifar quest'A.za delle spese, e però non bisogna farne per esso più; e vi prego a scriver, bisognando, a Roma in questo preposito. Alberto a tutti modi lo vorrei qua, e desidero non concludiate niente col G. Duca fino al mio costì arrivo, per scoprirvi prima un mio pensiero in questo proposito(987).
     
     
     
      1896*.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 9 luglio 1628.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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